Weber (Ppe): Europa nel pieno di una crisi migratoria. L’Italia sta facendo del suo meglio, la Francia no

27 Set 2023 13:22 - di Redazione
Weber

“Quello che vedo da parte dell’Italia è l’apertura dei porti, l’aiuto e il soccorso nei confronti di tutti. Le guardie di frontiera stanno facendo del loro meglio, con un approccio ragionevole. Ma quello che vedo da parte della Francia è un approccio abbastanza aggressivo: la chiusura dei confini e non accettare più un solo rifugiato. Dobbiamo fermare questo tipo di ricatto all’interno dell’Ue“. Non usa mezzi termini il capogruppo del Ppe nel Parlamento Europeo Manfred Weber, durante un briefing con la stampa a Bruxelles in vista del Consiglio Affari Interni di domani.

“L’Unione Europea è ritornata in una crisi migratoria”, afferma. “Abbiamo circa 6mila arrivi in 24 ore, un vero problema, con un flusso costante di migranti, centinaia di arrivi ogni giorno”. “Quello che è estremamente preoccupante – prosegue – è che quello che vediamo è che il 90% degli arrivi lungo la rotta mediterranea” centrale “parte dalla Tunisia e solo il 10% dalla Libia. Tenendo questo a mente, i rifugiati e le persone che arrivano a Lampedusa molto probabilmente non resteranno in Italia. E’ ovvio che si tratta di una sfida europea e che dobbiamo trovare una risposta europea. E il Ppe vuole essere il partito dell’equilibrio, quello che trova un ragionevole equilibrio”.

Quindi l’invito ai Paesi Ue a sostenere il memorandum con la Tunisia. L’unica risposta “onesta” a chi chiede alla politica di “risolvere”, una volta per tutte, il problema dei flussi migratori, è che il problema non può essere risolto, ma può essere “controllato” e gestito, riducendo i flussi, come l’Ue è già riuscita a fare con la Bielorussia.

“Non c’è un’alternativa seria – afferma Weber – al sedersi insieme e trovare soluzioni comuni. Siamo pienamente impegnati ad attuare l’accordo, con il sostegno economico e finanziario alla Tunisia. Dobbiamo vedere tutti i problemi dei nostri amici tunisini: hanno bisogno di crescita economica, di una prospettiva economica. Poi dobbiamo trovare un approccio comune per fermare il business dei trafficanti. Abbiamo bisogno di una soluzione con la Tunisia: dobbiamo applicare l’accordo. Vorrei vedere tutti i leader, e anche i ministri dell’Interno questa settimana a Bruxelles, dare il chiaro segnale che sostengono questo accordo”.

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